Unplugged & Naked: la nuova veste musicale di Achille Lauro

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Un artista in perenne mutamento e ricerca, senza paura di critiche o pregiudizi. Achille Lauro si racconta e ci racconta un’altra sua veste musicale stavolta denudandosi completamente e rinunciando all’elettricità. Il suo tour unplugged è l’occasione, a tratti sorprendente, per scoprire la vera essenza dei suoi brani

Achille Lauro unplugged: la ricerca della pace

“Non esiste pace per quelli come noi”. Eppure la pace può essere cercata nelle pieghe di una storia che muta forma, di parole che, denudate, assumono una nuova consapevolezza ed una potenza mai così diretta e lancinante. E Achille Lauro ha cercato questa pace attraverso una nuova incarnazione, staccando i cavi e spogliandosi sul palco. Nudo di fronte alle proprie parole, senza lo scudo dei riverberi.

Il tour unplugged ha ripercorso la sua intera carriera con voli senza paracadute da “Ascensore per l’inferno” a “A un passo da dio”, da “Ora e per sempre” a “Lost for life”. Il tutto immerso in un’atmosfera rarefatta “dipinta” da laser futuristici alternati ad una parentesi monocromatica sospesa tra il chiaroscuro e il bianco e nero. Una fotografia minimal ed essenziale. Di impatto.

Questa dimensione unplugged è in grado di mostrarci la vera essenza di Lauro, un’anima nuda fatta di umiltà, genialità, amore. Per la vita, soprattutto.

Ad impreziosire il tutto, la band: il Maestro Gregorio Calculli (pianoforte, mellotron, chitarra acustica), Marco “Lancs” Lanciotti (batteria), Nicola Iazzi (basso), Riccardo “Kosmos” Castelli (chitarra), Amudi Safa (seconda chitarra) e la dolcezza del violoncello di Sofia Volpiana.


E in questa versione appaiono ancora più tangibili la passione e il desiderio di costruire meticolosamente un percorso artistico. Privo di elettricità, di orpelli sonori e visivi, di sovrastrutture imposte dallo show, emerge un Lauro inedito, in grado di diventare tutt’uno con le proprie canzoni con pochi movimenti ed espressioni. “Scrivere canzoni è come fotografare quello che abbiamo dentro”, racconta al pubblico e dentro Lauro c’è un mondo in bianco e nero sommerso da tonnellate di pittura lanciate su queste polaroid di vita.

“Alla fine si fa tanto, ma cosa rimane se non i sentimenti?”. Le ultime parole sono un invito, un atto di gratitudine verso chi esprime le proprie emozioni senza censura. Un messaggio in una bottiglia che, appena aperta, svela un mondo sonoro complesso e rarefatto. E per una volta non ci sentiamo più soli e ci stringiamo a noi (e a lui) come se non finisse mai.

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