Erica Mou: “Grazie dei fiori”, 10 anni, 10 donne, 10 live

“Grazie dei fiori” è il progetto di Erica Mou dedicato a dieci figure femminili. Il tour, in dieci tappe, si è fermato a Roma, all’Angelo Mai, per raccontare Anna Magnani. “Tutte le donne che racconto sono accomunate da un senso di libertà”

Le 10 donne di Erica

Il concerto di Erica Mou all’Angelo Mai è un viaggio nella storia delle donne. Donne che hanno fatto la storia della musica, dell’arte, della moda, della poesia, dello sport della scienza, del cinema.

Dieci live, in dieci tappe, per cantare dieci donne. Un tour promosso da Arci Comitato Regionale Puglia, in collaborazione con Arci “Stand by” Santeramo e OTR Live.

I ritratti della cantautrice, accompagnati dalle sue canzoni, viaggiano nel tempo da Saffo, con i suoi delicati e, al tempo stesso, sfrontati inni all’amore, fino all’ombelico scoperto di Raffaella Carrà, in grado di far tremare i benpensanti.

Musica e parole che tracciano un filo che unisce Margherita Hack, che ha insegnato agli uomini il femminile singolare della parola scienziato e Bebe Vio che in pedana è riuscita a riprendersi tutto quello che la vita le aveva tolto.

“Grazie dei Fiori” è anche un inno per Mia Martini, che cantava il suo dolore rendendo meno dolorosa la nostra vita e Jane Goodall che ha scelto di perdersi nella foresta per mostrarci dove arriva la parola “Uomo”.

Erica Mou
Erica Mou live all’Angelo Mai

Le parole di Erica ci guidano anche nella vita di Donatella Versace che ha saputo affrancarsi dall’ingombrante cognome e ci accompagnano in quella di Nina Simone che ha dimostrato che ha dimostrato come l’arte significhi “non avere paura”. Un’idea che lega quest’ultima a Marina Abramovic, che proprio all’arte ha deciso di consegnare il suo corpo.

Lo spettacolo dell’Angelo Mai è dedicato ad Anna Magnani che “andava in giro tutta vestita di Roma e aveva il Tevere come sciarpa”.

Il senso di libertà comune

Attraverso le sue (e nostre) figure femminili Erica si racconta, ci racconta, si fa un regalo e ci fa un regalo. “Con ‘Grazie dei Fiori’ ho scelto di festeggiare i miei dieci anni di carriera con dieci donne. Il mio è un atto di sentita gratitudine verso altre donne che sono state in qualche modo un modello e che hanno lasciato un segno che stiamo seguendo”.

Ogni donna scelta da Erica è diversa, ma complementare rispetto alle altre, per raccontare nella maniera più ampia possibile tutto lo spettro femminile. “Voglio evitare l’appiattimento della figura femminile in una categoria bidimensionale. Queste dieci donne, però, hanno un punto in comune: il loro imprescindibile senso di libertà che le fa vivere, o le ha fatte vivere, senza bisogno di compiacere“.

La nostra intervista ad Erica Mou

Come si può essere artisti e non riflettere sul proprio tempo?

Erica , prima del concerto dell’Angelo Mai, è stata una delle prime artiste a recarsi alla Pecora Elettrica, la libreria di Roma vittima di un ennesimo incendio doloso a un giorno dalla riapertura. Un attacco alla cultura che è avvenuto un giorno dopo l’ennesimo furto all’Angelo Mai, il secondo in meno di un mese. “Gli attacchi a questi due luoghi del cuore sono atti rispetto ai quali noi artisti dobbiamo prendere una posizione. Dobbiamo parlarne perché le parole hanno lo stesso valore dell’azione, l’arte e la musica aiutano a combattere questi attacchi alla cultura. Vorrei, a questo riguardo, citare una frase di Nina Simone, una delle protagoniste del mio spettacolo: ‘Come si può essere artisti e non riflettere sul proprio tempo?’. Rispondo che non è possibile”.

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