L’Estetista Cinica: uno store distopico all’insegna della sobrietà

Cristina Fogazzi, alias l’Estetista Cinica, con il suo team e un numerosissimo gruppo di “Fagiane”, inaugura la sua prima “boutique dei divertimenti”. Un “sobrio” flagship store nel centro di Milano, in via Guido D’Arezzo 9,  un esperimento distopico in cui immergersi senza farsi troppe domande o porsi troppi limiti. Tra arte moderna e giochi di prospettive è possibile “anche” acquistare i prodotti per la beauty routine di Veralab.

L’effetto wow dell’Estetista Cinica

Un’opera di Banksy, specchi che ingrassano o dimagriscono, un caveau di luce liquida, uno skin bar, uno scivolo pink per riciclare le confezioni usate, distributori di caramelle  a gettoni che nascondono prodotti di bellezza, un vortice led dal moto perpetuo. Un incrocio tra l’Enterprise e la fabbrica di cioccolato di Willie Wonka.

L’Estetista Cinica con il suo flagship store ha deciso di stupire tutti ancora una volta. Cristina Fogazzi, è una delle imprenditrici italiane di maggior successo e anche nel 2019 ha raggiunto traguardi strabilianti: è stata eletta uno dei personaggi dell’anno da Forbes, ha aperto corners Veralab ne La Rinascente di tutta Italia, ha invaso le piazze con il Circo Cinico ed ha aperto il suo primo negozio monomarca. Sobrio. Rumoroso. Pink.

Lo Skin Bar di Vera Lab

“Tutte abbiamo sognato la boutique di Barbie e io ho immaginato che il mio negozio dovesse avere un gigantesco effetto wow – dice l’Estetista Cinica-. Io volevo che non si capisse bene nell’entrare cosa fosse questo luogo, cioè volevo che la gente pensasse “Cosa vendono qua?”. 

Prodotti di bellezza e sogni, consapevolezza e cura di sé, passione ed empowerment: un mix di ingredienti che hanno saputo trasformare un brand di cosmesi in un modello di autoconsapevolezza e comunità.

La forza comunicativa di Cristina e di tutto il suo gruppo di lavoro ha stracciato gli argini della virtualità per riportare le persone da essere followers ad essere amiche.

Cristina con una t-shirt esclusiva in vendita nel suo store

La bellezza è un gioco

“La mia aspirazione è essere un’influencer di salami”.

La concretezza di una donna che è stata capace di capovolgere il filtro bellezza di Instagram usandolo non come contraffazione del sé ma come gioco collettivo, come racconto di vita, continua ad abbracciare una comunità di persone sinceramente affezionate a Cristina. 

Il suo “cinismo” dichiarato le ha permesso di distruggere gli stereotipi del mondo del beauty in prima persona e di diventare ambasciatrice di un messaggio di rottura: con la bellezza si può, anzi si deve, giocare. “Basta con questo concetto del beautyness come una cosa seria – ci racconta -. Con la bellezza si può scherzare e renderla un gioco, perché se non giocassimo la vita perderebbe senso”. 

Un’idea di divertimento e di ironia che l’ha portata ad immaginare prima e realizzare poi un negozio surreale ed iconoclasta. Un luogo dove l’idea stessa di bellezza è filtrata, scossa e ridefinita. Nel quale non esistono punti di riferimento e l’immaginazione si tramuta in realtà.

Grannies l’opera di Banksy ospitata nel flagshipstore di via Guido D’Arezzo 9

Il cinismo è empatico e rumoroso

Empatia, voglia di contaminazione, passione. Il flagship store di Veralab è frutto di un progetto ambizioso e visionario. “Questo lavoro è stato veramente una pazzia, è nato come una visione – spiega Chiara Frigerio dello studio di architettura ed interior design 23 Bassi che ha ideato questo store delle meraviglie -.  L’idea  portante è quella di  creare qualcosa che faccia uscire le persone da casa, staccarsi dal pc e fare un’esperienza inusuale”.  

Un luogo nel quale creare connessioni, nutrire curiosità e tessere una trama empatica. Uno spazio che accompagna nel passaggio dal virtuale al reale. “L’empatia e la curiosità sono le due chiavi di volta che mi muovono da sempr, io sono curiosa delle persone che ho davanti, dei loro gusti – dice Chiara -. Quindi l’apertura e la curiosità che sono alla base della vita ci hanno permesso di creare uno spazio che se non ci fosse stata Cristina, non avremmo mai fatto perché questa è casa sua, è il suo regno”.

Un’esperienza “rumorosa” che scavalca ogni idea di spazio e dimensione. “L’idea di questo progetto nasce anche dalla voglia di fare rumore in questo mondo – spiega Carolina Tana, l’assistente e problem solver di Cristina – Bisogna creare un rumore bello ed il rumore può essere bello se alla base di tutto c’è l’amore, la trasparenza e la sincerità”. 

Chiara Frigerio dello studio di architettura ed interior design 23 Bassi e Carolina Tana, assistente e problem solver dell’Estetista Cinica, raccontano i segreti del flagship store

Non esiste un’età giusta

Una trasparenza e una sincerità che ha fatto diventare Cristina un punto di riferimento per tantissime followers che hanno deciso di cambiare vita stimolate dal suo esempio. “Forse ho dato il messaggio che non esiste un’età “giusta” per far le cose, non c’è un cursus honorum nella vita – ci racconta la Cinica -. Proprio il giorno dell’apertura del negozio mi è venuta a trovare una ragazza che mi ha detto di essere stata licenziata e di aver deciso di trasferirsi a Milano dopo aver letto la mia storia. Ora ha un lavoro stabile, è stata promossa ed è superfelice. Il fatto che io sia arrivata tardi alle cose ha dato speranza ad un sacco di persone”.  

Ed è forse proprio questo il segreto di Cristina. La speranza e i sogni, insieme, possono trasformarsi in bellezza. Una bellezza per la quale non è necessaria nessuna crema.

Una bellezza collettiva.

Cristina Fogazzi aka L’Estetista Cinica nel suo nuovo store in via Guido D’arezzo 9- Milano
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