Viola Lo Moro ci presenta “Cuore allegro”, pubblicato da Giulio Perrone Editore, un libro nel quale la poesia diventa strumento politico, una presa di coscienza ineluttabile di sentimenti ed emozioni.
La poesia di un cuore allegro
“Scrivere di musica è come ballare di architettura” diceva Frank Zappa mutuando una frase di Martin Mull.
Potremmo aggiungere che anche scrivere di poesia ha la stessa valenza.
La poesia è oggetto intimo e politico, nascosto eppur visibilissimo. Per questa ragione abbiamo deciso di non raccontare da “terzi” lo splendido “Cuore allegro” di Viola Lo Moro, ma di lasciar che questa opera si racconti attraverso la poesia che gli dà il titolo.
Tieni il cuore allegro
mi hai detto
la voce seppur filo
assertiva.
Il cuore allegro non so
come si irrora.
Immagino un cervo
un fiume
lo scomporsi del sole
sull’acqua
il fuoco a sfida del buio:
il cuore allegro.
Immagino
l’odore delle mattine d’inverno
bruciato nell’alba.
Penso: come lo tengo il cuore lì?
Un filo da pesca in trazione
stirato più di un capello bagnato
sarebbe più facile dirti di sì
che sì, lo tengo
sarebbe semplice mentire a un morente
ma non prima di udire il contraccolpo
del filo spezzato.
Tengo il cuore allegro.