Nella Giornata internazionale del gatto vi riproponiamo l’intervista alle nostre feline musicali preferite: Io e La Tigre. Aurora Ricci e Barbara Suzzi ci raccontano le loro paure, la loro idea di punk e la visione della rabbia come altra faccia dell’amore. Un ruggito contro il conformismo, perché “casino state of mind”
Un Grrr contro le paure
Una Tigre che aggredisce tamburi e charleston con furia e determinazione, una “Io” che scuote la testa e trasforma i capelli in una maschera, dalla quale si riescono a malapena a intravedere gli occhi. Un live fragoroso ed intimo, furente e dolcissimo.
Io e la Tigre sono un duo punk composto da Aurora Ricci (Io) e da Barbara Suzzi (la Tigre), una band in grado di riscrivere con una veste sixties il sound duro anni ’90. Il loro ultimo disco “Grrr Power” è un piccolo capolavoro che mescola testi intimisti ed aggressivi, melodie surf-pop e cavalcate selvagge.
Una ventata di freschezza che ha il sapore di un pugno in faccia per l’ascoltatore. Il “potere del ruggito”, però, non è fatto soltanto di rabbia, come spiega la Tigre: “Il Grrr Power è il coraggio di entrare nella tana della tua tigre e affrontare le tue paure. La maschera che indosso sempre rappresenta la nostra identità, la nostra forza, il nostro coraggio, ma anche le mille paure che abbiamo”. Paura di morire o di uccidere come in “Storie maledette” o paura di perdere qualcuno-tutto-se stesse come in “Dormi bene” o di essere schiacciate da un mondo che rischia di crollare.
L’unico antidoto contro tutto questo è il palco, come racconta Io: “Durante i live avviene il vero esorcismo, riusciamo a mettere da parte le nostre paure ed essere veramente noi stesse”.
La rabbia e le gabbie
La parola punk, purtroppo, ormai viene usata spesso a sproposito. Io e la Tigre cercano di restituirne il valore originario, nel quale la musica diventa il mezzo per veicolare un sentimento come la rabbia. Uno stato d’animo che il duo interpreta non in maniera distruttiva, ma con un’accezione costruttiva. “La rabbia è uno stato d’animo che a volte ci assale e cerchiamo di trasformarlo in qualcos’altro – spiega Io -. Crediamo nel tentativo di trovare un equilibrio a volte molto doloroso”.
Una lotta interiore, un viaggio in case di specchi e foreste di mostri nelle quali il rischio è perdere se stessi, se non si riesce a raggiungere un equilibrio interiore. “Gli equilibri sono fatti anche di rabbia – dice la Tigre -. Questo sentimento, spesso, è interpretato in maniera negativa, ma rappresenta l’altra faccia della medaglia dell’amore. Il segreto è saperla gestire, farla diventare motore di qualcosa di nuovo, trasformarla in Grrrinta”.
Io e la Tigre combattono anche contro le gabbie fatte da stereotipi e diktat precostituiti. La libertà, in questo senso, è il volto speculare della rabbia. “Ognuno deve essere libero di sentirsi quello che vuole – dice la Tigre -, senza etichette, limiti, barriere e paura, soprattutto senza il costante timore di non essere all’altezza perché non rispetta certi clichè o standard imposti”. La relazione fra Grrr Power e Girl Power, in questo senso, è strettissima. “A volte ci chiedono come viviamo l’essere donna – racconta Io -. Spesso vorrei rispondere anche male, ma poi penso sia una cazzata. Siamo delle persone e nel momento in cui ci vengono apposte delle etichette si creano delle barriere, delle categorie sociali, dei gruppi”. E per rompere queste gabbie spesso è necessario far rumore. “Bisogna far rumore per farsi sentire – dice la Tigre -, casino state of mind”.