LRNZ, il punk del fumetto: “Distruggo tutto per ricominciare”

Un mondo allo sfacelo, che perdi rumorosamente pezzi ad ogni passo. Una distruzione e una possibile salvezza che passa sempre dai bambini e dalla loro intima capacità di guardare a se stessi e alla realtà con occhi in perenne evoluzione. Geist Maschine, l’ultima opera di Lrnz pubblicata da Bao Publishing, è un romanzo di formazione per immagini che si muove fra i riferimento pop di “Lost” e l’antropologia sociale de “Il signore delle mosche”.

LRNZ: il mondo rumoroso di Geist Maschine

Un mondo rumoroso e deflagrante, spazi che rompono i margini della pagina e si impossessano di ogni millimetro, contesti che contornano i personaggi fino a diventarne parte intima e protagonisti che si muovono in un universo talmente cinetico da apparire come ultrarealistico.

Geist Maschine Vol. 1, il nuovo capolavoro di LRNZ, è un’opera assolutamente inedita per il nostro panorama fumettistico ed unisce ipercinesia da comics americani, impianto narrativo quasi manga ad una capacità di raccontare i personaggi, i loro abissi e la loro luce interiore, propria dell’autore.

“Sono ossessionato dal disegno cinetico, ma il cuore di questo fumetto è il mondo di relazioni che si crea fra i personaggi – ci racconta LRNZ -. I bambini, in particolare, sono una materia narrativa incredibile e i protagonisti di quest’opera nel corso delle pagine mentre si evolvono cambiano anche visivamente”.

LRNZ segue quest’evoluzione che nasce da una distruzione: “Come autore sono un po’ punk. Mi piace distruggere tutto per ricominciare. Questo non accade soltanto nel singolo fumetto, ma anche nel flusso delle mie opere: ogni albo ha una tecnica diversa dal precedente”.

Il processo di creazione di Geist Maschine Vol. 1 è stato molto articolato e LRNZ ha aperto anche la sua “bottega virtuale” su Twitch per rendere gli utenti partecipi dell’evoluzione dell’opera. Un approccio condiviso che ha permesso al pubblico di seguire passo dopo passo la gestazione del fumetto.

Geist Maschine Vol. 1 è un’opera rumorosa, quasi disturbante nel suo rompere gli schemi standard delle vignette. “Sono ossessionato dall’idea di noise sia nel suono, sia nell’immagine. Rappresenta la tela del mio lavoro. In Geist Maschine i miei personaggi rappresentano un segnale che si sposta in un mondo fatto assolutamente di rumore”.

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