Nato per parlare e far parlare di sé, nato per essere l’occhio del ciclone di polemiche, nato per distruggere la realtà con poche parole, nato per considerare la musica come un genere di conforto non accomodante. “Nato per rompere i coglioni”. La scritta sulla t-shirt di Manuel Agnelli durante il bis del suo live a Rock in Roma più che una dichiarazione d’intenti è un’ammissione di responsabilità, un atto di (r)esistenza al reale. Così come lo è anche il concerto, che spazia da brani del suo album solista “Ama il prossimo tuo come te stesso” a classici degli Afterhours come “Lasciami leccare l’adrenalina” e “Veleno”. Ad accompagnarlo sul palco una super-band composta da Beatrice Antolini, i Little Pieces of Marmelade e Giacomo Rossetti. Un concerto denso, intenso e feroce che ribadisce come Manuel Agnelli sia nato per fare musica che rompe i coglioni, senza facili strategie o accomodamenti. E per trasportarci dall’ 1.9.9.6. al 2.0.2.3 senza cambiare rotta o stile.
Fotogallery di Arianna Bonelli