Un film, un album, un podcast, un live e la continua ricerca di un orizzonte di libertà e liberazione. “Gloria!” di Margherita Vicario è un punto esclamativo, un urlo contro il disinteresse, la ricerca di un’umana attenzione che superi ogni limite temporale.
La ricerca della Gloria!
La ricerca di una libertà che superi lo spazio angusto di mura impenetrabili, una liberazione che si realizza per la musica, con la musica. La prospettiva di un nuovo orizzonte che supera ogni possibile fantasia ed immaginazione. Parole e note come passpartout in grado di scardinare cancelli che sembrano sigillati a fuoco. “Gloria!” (rigorosamente con il punto esclamativo!) di Margherita Vicario è un progetto che unisce cinema e musica, grande schermo e palco. Un inno a non cedere e non abbandonarsi a tutto quello che sembra ineluttabile, ma è in realtà soltanto frutto di un retaggio ingessato e claudicante.

Gli echi del film sul palco si trasformano in uno sguardo alla contemporaneità, le mura dell’Istituto religioso che spezzano il fiato alle protagoniste e rischiano di annientare tutto la loro creatività e fantasia diventano le più contemporanee mura di Gaza, una prigione a cielo aperto. Proprio quel cielo con nuvole che possono nascondere tempeste di fuoco. E Margherita decide, come pochissimi hanno fatto in questi mesi, di abbracciare tutti i canti di libertà e liberazione che la Storia ha cercato di soffocare danzando con una bandiera palestinese. Perché la Gloria! deve essere un ambizione di tutti. Del passato. Del presente. E del Futuro.