Maria Antonietta e le muse imperdonabili

Maria Antonietta in un evento raro ed imperdibile, un reading musicale raffinato e ricercato come la sua autrice.

Le sue muse…

Letizia Cesarini, in arte Maria Antonietta, non è una cantante come le altre, anche in un ambito come quello indie ormai strabordante di prodotti e musicisti.

Maria Antonietta è prima di tutto un’artista, un’autrice di pensieri e testi alti e ricercati.

Sin da bambina, appassionata di letteratura e poesia, ha divorato libri e le parole. Le idee dei suoi autori e delle sue autrici preferite si sono sedimentate ed hanno formato la cantautrice che oggi tutti conosciamo.

Ma non solo.

La lettura avida e compulsiva ha seminato, nel terreno fertile del suo animo artistico, semi che sono germogliati nel desiderio creativo, un desiderio che Maria Antonietta ha assecondato e che l’ha condotta ad un medium diverso da quello a lei usuale, il libro.

Scrivere per rendere omaggio alle sue fonti di ispirazione, alle donne che con il loro esempio ed il loro messaggio hanno contribuito a rendere Letizia la donna che è.

“Sette ragazze imperdonabili”, edito da Rizzoli, parla di Emily Dickinson, Giovanna D’Arco, Antonia Pozzi, Cristina Campo, Etty Hillesum, Sylvia Plath e Marina Cvetaeva, 7 figure di donne che sarcasticamente Maria Antonietta definisce già nel titolo come imperdonabili.

La loro colpa? Il non essere rimaste al loro posto, l’aver rotto gli schemi che le voleva ai margini di una società che tracciava intorno alla donna dei confini invalicabili, coincidenti con le mura della casa, nel regno assoluto dell’uomo.

La complessità, la sensibilità, il carattere di donne speciali, che si sono messe in gioco personalmente, sono state fonte d’ispirazione per Maria Antonietta che ha deciso di divulgarne il messaggio e l’esempio, per regalare la notorietà anche a personaggi poco noti.

E la forma del libro d’ore, che nel medioevo scandiva il giorno con salmi, letture e icone sacre, scelta da Letizia è esemplificativo dell’importanza che queste figure hanno rivestito nella sua formazione.

Maria Antonietta racconta queste figure di “martiri” laiche che hanno lottato e sconfitto i pregiudizi del loro tempo e per rivendicare la propria vera identità.

…in musica

Maria Antonietta nel giardino del Monk, a Roma, ha letto dei passi del suo libro e inframmezza il reading con versioni acustiche di alcuni pezzi del suo ultimo album “Deluderti”.

Accompagnata dalla chitarra, dal violoncello, dalle tastiere e dal banjo di Daniele Rossi ha seguito il filo conduttore unico tra le due opere, un filo che parla di rapporto tra richieste ed aspettative sociali e indisponibilità al compromesso al ribasso da parte di una donna, di un’artista forte e consapevole.

In un’atmosfera intima Maria Antonietta ha liberato la sua voce dolce e delicata con cui propugna un’idea forte e decisa.

L’idea di un femminismo volto al confronto ed alla esaltazione del ruolo della donna senza dichiarazioni di forza o contrapposizioni inutili che rischiano di sminuire un messaggio tanto sentito da aver influenzato la sua intera produzione artistica.

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