So Long Mary and Thanks for all the Skirts

Pochissime persone hanno rappresentato lo spartiacque nella cultura contemporanea fra un prima e un dopo. Mary Quant è stata una di queste. E la sua rivoluzione non si è mai conclusa

Mary Quant: la moda che guarda la strada

“Sono state le ragazze della King’s Road ad inventare la mini. Io stavo facendo abiti semplici e giovanili, con cui era possibile muoversi, con cui si poteva correre e saltare e li avrei realizzati della lunghezza voluta dalla clientela. Io li indossavo molto corti e la clientela diceva “Più corti, più corti”.

Una voglia di scardinare i vecchi archetipi nel vestiario e nei costumi sociali, una spinta che nasce non negli atelier o nelle grandi sartorie ma dalla strada. E’ la strada che inizia ad imporre i gusti e a cui gli stilisti devono iniziare a guardare per capire ed ascoltare le nuove tendenze. Esigenza che si accompagna a quella di “essere alla moda” in maniera orizzontale, senza divisioni o distinzioni di classe. Ed è questa la vera rivoluzione della Quant negli anni ’60: aver ascoltato le voci delle persone che incrociava, essersi fatta interprete di stati d’animo e prese di coscienza. Aver tradotto con un indumento una spinta verso la libertà.

Le clienti chiedevano alla Quant una “gonna sempre più corta” per liberarsi da dei canoni imposti, da centimetri che in realtà rappresentavano per loro costrizioni morali (prima che estetiche). Con la minigonna le donne rendono evidente attraverso la moda un processo di cambiamento dei ruoli che passa dalla consapevolezza del proprio corpo.

Il suo non era un semplice negozio, era un luogo dove incontrare persone, dove chiacchierare in libertà, ascoltare musica, uno spazio accattivante per quell’epoca. Lì si produceva moda, Mary pensava, realizzava tutto all’interno delle mura del suo piccolo Bazar. Un logo fine e delicato la rappresentava, un fiore racchiuso in un cerchio, colori basici, minimali ed equilibrati. La prima rivoluzione iniziata da Mary è stata quella di tagliare i suoi lunghi capelli: questa è una delle prime volte in cui il caschetto diventa fenomeno di massa.

Mary Quant ha rappresentato uno spartiacque nella cultura contemporanea, anticipando i Beatles, il Punk e tutte le tendenze socio-culturali degli anni successivi. Il capo di vestiario diventa simbolo e rivendicazione, messaggio e medium, icona e tendenza iconoclasta. Rivoluzionando per sempre la moda che non potrà mai più rinunciare a guardare la strada ed ascoltare chi la attraversa.

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