Max Collini legge l’indie: “È il nuovo pop”

Uno spettacolo ironico e, a tratti, malinconico, consapevole e spontaneo, cinico e delicato. Max Collini, al Monk di Roma, ha portato in scena la sua (ri)lettura dell’indie italiano. La voce degli Offlaga Disco Pax ha ripercorso la storia di un genere che dai piccolissimi club si è trovato, quasi all’improvviso, di fronte ai mega sold-out nei palazzetti dello sport.

Max Collini: viaggio in un decennio di musica

Dallo zucchero filato di Gazzelle al pesto di Calcutta, dagli mh ha ha di Young Signorino fino al proemio di Dutch Nazari, dall’uomo nero di Brunori Sas alla donna che conta di Myss Keta. Personaggi, contesti, parole, versi diventati celebri grazie all’esplosione dell’indie in Italia. Un boom che ha permesso a tanti artisti di passare dai piccolissimi live club agli stadi ed ai palazzetti. Un’esplosione a volte meritata, spesso inspiegabile, ma comunque da osservare e studiare perché racconta e spiega i nostri tempi.

E Max Collini, attraverso il suo spettacolo nel quale rilegge i testi di alcuni fra i più celebri esponenti della musica indie, cerca di ricostruire i capitoli di quello che, a tutti gli effetti, appare come un grande romanzo di formazione.

“La scena indie sta diventando il nuovo pop – ci spiega -. Non so come sia potuto accadere, ma sociologicamente mi interessava raccontare questo fenomeno. L’analisi del linguaggio delle nuove generazioni ci fa comprendere come ognuna di queste abbia i propri tempi e le proprie etiche”.

Nessun giudizio precostituito, soltanto il desiderio di attraversare ed indagare un fenomeno esploso a sorpresa, con radici a volte chiarissime, ma con un destino difficile da prevedere. Un’iper-esposizione spesso frutto dei nuovi sviluppi tecnologici, che però rischia di incidere sulla qualità stessa degli ascolti. “Esiste un problema di consumi e tecnologia. Sono aumentati i consumi perché si sono sviluppate in maniera esponenziale le piattaforme per un ascolto spesso gratuito. Penso, però, che quello che non costa nulla ed è sempre disponibile, tendenzialmente rischia di avere meno valore”.

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