Si possono sconfiggere gli stereotipi a suon di vignette? Non facciamone un lesbodramma extended di Frad è una summa di ironia e autoironia che ha l’obiettivo di “prendere in giro” gli stereotipi per distruggerli con la voce dei suoi protagonisti: Cuore, Cervello e, soprattutto, Gina
Tre organi in cerca di disegnatore
Uno è emotivo e tende ad abbandonarsi ai sentimenti, l’altro è razionale, accorto, previdente, mentre l’ultima è sboccata, sincera…punk. Sono questi gli identikit, rispettivamente di Cuore, Cervello e Gina, i protagonisti di “Non facciamone un lesbodramma extended”, l’ultima opera di Frad pubblicata per Asterisco Edizioni. Tre personaggi inseparabili, ma spesso in disaccordo, che rappresentano l’universo interiore della disegnatrice. “Ho scelto di rappresentare il mio mondo interiore attraverso queste tre istanze perché effettivamente io mi percepisco così, spesso scissa. La parte più razionale l’ho associata al Cervello, è quella che mi dice ‘Si, però, Fra, forse dovresti comportarti così’. Il Cuore è l’emozione, tutto quello che sento e provo in un momento. Gina è la parte istintiva, quella più scomoda, un po’ punk. Quella che preferisco è Gina, perché mi sfogo attraverso lei, le faccio dire tutte le cose che non direi mai ad alta voce”.
Vignette spesso autobiografiche, che pur raccontando una storia personale, quella di Frad, parlano a tutti noi, a chiunque non sappia destreggiarsi bene fra sentimenti, razionalità e istintività. “Ho scelto di rappresentate me e non so perché l’ho fatto. Si tratta di una cosa di cui mi pento spesso – scherza l’autrice -. Con queste tre istanze riesco a rappresentare il mio casino interiore”. Un fumetto personale che diventa un messaggio universale, un dialogo fra l’artista e il lettore che vive gli stessi “casini interiori” dei protagonisti. “Gina, nel fumetto è la mia vulva, ma in realtà non è una vulva, è uno stato mentale nel quale ci si possono rivedere tutte e tutti. E’ una parte di noi, non è un organo”.
L’ironia contro gli stereotipi
L’ironia come strumento di cura personale e collettivo, come mezzo per scavalcare ed abbattere gli stereotipi. Un valore, paradossalmente, serissimo e vitale. “Da sempre uso l’ironia come una difesa quando mi succede qualcosa di brutto. Mi fa sentire meglio, perché cambia il mio punto di vista sulle cose, è l’unico modo che conosco per fare fumetto. Non potrei fare un genere diverso”.
L’ironia consente di non prendersi sul serio, di vedere gli stereotipi per quello che sono in realtà e per combatterli con il sorriso, che rappresenta forse il mezzo più efficace. “Gli stereotipi mi piacciono molto, perché secondo me è facile e divertente giocarci. Li uso per distruggerli, non sempre ci riesco perché alcune persone non capiscono quello che sto facendo ma pensano che le ricalco”.
Cervello, Cuore e Gina sono delle personalità autonome che vivono con Frad, ma mantengono la propria individualità. Ma che musica ascoltano? “A Cuore piace sicuramente la musica leggera italiana anni ’80 e Tiziano Ferro. Cervello, secondo me, è appassionato di elettronica e…Battiato. Gina è punk, le piacciono i Ramones”. E anche in questo caso non possiamo che essere d’accordo con Gina…