Serena Dandini e Rewriters: l’arte per salvarci dalla pandemia

Rewriters, il movimento culturale indipendente fondato da Eugenia Romanelli, ha premiato al MAXXI di Roma Serena Dandini perché “con il suo lavoro in tv e con il suo sguardo sull’esistenza, ha contribuito, con geniale ironia, a riscrivere l’immaginario collettivo sulle donne e sul rapporto tra i sessi, dando voce a persone, storie e temi che, dopo di lei, non sono più stati invisibili ma, anzi, hanno acquistato potenza nel complesso e vasto universo della rappresentazione, restituendo così ai rapporti umani maggiore giustizia e verità”

L’arte come strumento per riscrivere l’evoluzione

La necessità di una ricostruzione cosciente, l’urgenza di far riferimento all’arte come strumento collettivo per riallacciare i fili delle esperienze emotive, l’importanza di un processo di riscrittura del presente che permetta di proiettarci verso un futuro consapevole. Rewriters, il movimento culturale fondato dalla scrittrice Eugenia Romanelli, ha deciso di premiare Serena Dandini per il suo impegno nella riscrittura dell’immaginario collettivo. “In me hanno sempre prevalso l’urgenza, la curiosità e la voglia di abitare sempre in un mondo migliore e condividerlo – spiega la scrittrice e conduttrice -. Bisogna seguire le proprie passioni, buttare il cuore oltre l’ostacolo e provare ancora a sognare. L’ironia è stata la mia illuminazione, è un altro modo di guardare il mondo, di riscriverlo, con altri occhi, con un’altra lente”.

Serena Dandini Premio Rewriters 2021

Riscrivere il mondo con un’altra lente significa usare strumenti nuovi per codificarlo, per trasmetterne il “patrimonio umano e morale”, come spiega Eugenia Romanelli: “L’arte e la cultura sono indispensabili per creare un nuovo insieme di significati e parametri all’interno del quale orientarsi per sviluppare buone pratiche. Sono i cardini che ci consentono di vivere esperienze emotive e permettono di sollecitare il nostro senso di responsabilità”.

Una “chiamata alla creatività” rumorosa e complessa. Scomoda come può esserlo il processo di ridefinizione della realtà. “La riscrittura è scomoda perché costringe il lettore ad osservare la realtà da un punto di vista non consueto – spiega Vera Risi, condirettrice di Rewriters -. Uno strumento necessario perché ci permette di trovare visioni inusuali e nuove possibilità”.

Un impegno che deve partire proprio dal momento che stiamo vivendo, come sottolinea Dandini: “Mi auguro che questa terribile pandemia sia l’occasione per riscrivere il mondo, da questa condizione devono nascere nuovi pensieri positivi di costruzione e non distruzione”.

Pensieri rumorosi e delicati, potenti come le parole che riscrivono la realtà.

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