Teatro Palladium: “Essere in comune” per rimanere insieme

La stagione teatrale autunnale del Palladium in collaborazione con l’università Roma Tre ha rinnovato il sodalizio di arte, comunicazione e comunità tipico del mondo del teatro nonostante veda la luce in un periodo di restrizioni importanti

Il Teatro Palladium ed il territorio

L’arte teatrale come arma da impugnare contro l’assuefazione a una lontananza e a una rigidità fisica che rischia di minare il significato e il senso dello stare insieme. E’ questo l’impegno del teatro Palladium che riapre i battenti con grande coraggio. L’arte teatrale, quella che per antonomasia invita all’indagine di se stessi, dell’altro e della relazione con l’alterità, torna in nostro soccorso per consegnarci nuovi strumenti di difesa dalla solitudine.

Peppe Servillo

Tre mesi di spettacoli tra tradizione e innovazione con nomi altisonanti e progetti per tutti i tipi di spettatori. Senza dimenticare la sicurezza. A testimonianza di un sentire di comunità che non esisterebbe senza la cura, gli organizzatori hanno studiato nei minini dettagli piani di ingresso e uscita degli spettatori scaglionati, così come una piccola rinuncia alla comodità di riscaldamento e aria condizionata per assicurare la massima igiene dei luoghi di condivisione.

Si apra il sipario!

In questo scenario il territorio diventa il comune denominatore dello stare insieme in un progetto di guarigione comunitaria. Ed è facile immaginare perché il centenario del quartiere Garbatella si sposi simbolicamente così bene con un nuovo inizio che ha ricevuto il sigillo di un regalo prezioso: un sipario a cura degli studenti del laboratorio didattico del Dipartimento di Architettura. Il telo finemente decorato espone due mappe sovrapposte, quella che traccia la linea dei 44 lotti di Garbatella e quella che ritrae una composizione astratta degli elementi vegetali dei cortili. Il sipario verrà inaugurato in occasione del primo spettacolo in programma, “Quando la vita ti viene a trovare” di Vetrano e Randisi.

Il Teatro Palladium: uno scenario per pensare al futuro

Enzo Vetrano e Stefano Randisi, Peppe Servillo, Maria Paiato e Giorgio Tirabassi sono solo alcuni dei protagonisti della nuova stagione a cura della Fondazione Roma Tre Teatro Palladium, diretta dal Presidente Luca Aversano, dalla Vicepresidente Francesca Cantù e dai consiglieri Silvia Carandini, Giuseppe Leonelli e Vito Zagarrio. Dal 14 ottobre si alternano sul palco rappresentazioni classiche, proiezioni in collaborazione con il Festival del Cinema di Roma, concerti di musica classica e contemporanea in sinergia con i festival Flautissimo e Nuova Consonanza, inedite collaborazioni con associazioni artistiche.

L’intenzione inclusiva naturalmente abbraccia i ragazzi delle scuole secondarie superiori che saranno protagonisti del progetto “Generazione Selfie” mentre la tradizionale rassegna dedicata al teatro in carcere gode quest’anno di un’edizione speciale. A compensare la limitazione temporale della programmazione, che per il momento si spinge solo fino a dicembre, c’è la prospettiva di un festival di teatro indipendente, il “Palladium Film Festival”.

“In questi mesi di disorientamento ci siamo interrogati a lungo su cosa fare per colmare questo stato di sospensione. La cultura e l’arte ci sono sembrati gli strumenti migliori. Tornare al nostro lavoro è dunque la prima risposta, consapevoli che strappare il velo del distanziamento sociale è una tra le sfide che questa ripartenza ci impone –  afferma il Presidente della Fondazione Roma Tre Teatro Palladium Luca Aversano – Ma non possiamo farlo da soli, abbiamo bisogno di condividere con voi questo nuovo e più delicato viaggio di riconquista dell’anima comune e comunitaria che vive nel Teatro”.

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