La terra, il cielo, i corvi: dal lago di Como alle steppe russe

Teresa Radice e Stefano Turconi ci presentano una nuova intensissima graphic novel scritta e disegnata per BAO Publishing. “La terra, il cielo, i corvi” è cresciuta lentamente, lungo l’arco di tre anni, nell’incanto della loro Casa Senza Nord.

La natura e il senso di appartenenza

La guerra, la neve, una fuga che inizia come l’incipit di una barzelletta ma che diventa presto un’affannosa ricerca della via che porta a casa. Teresa Radice e Stefano Turconi con “La terra, il cielo, i corvi” collocano le nostre sedie da spettatori nel vento foriero di ricordi e voci che accompagna il viaggio e nella natura ostile che osserva da lontano. Attraverso la lente delle pietre, della neve, del legno fradicio e delle luci ci prepariamo all’ascolto dei personaggi. Su uno sfondo gelido, nel quale la vera lotta è contro la solitudine e la vera sfida è rompere ogni barriera e dichiarare la stessa appartenenza, la stessa identità di esseri umani.

La terra, il cielo, i corvi

Ma come comunicano un tedesco, un russo e un italiano? Vogliono davvero parlarsi?
Ma sopratutto: è davvero la conoscenza linguistica a essere alla base della comunicazione?
L’uso abbondante e sapiente di italiano, tedesco e russo traslitterato nei dialoghi caratterizza il testo di questa graphic novel nata da un lavoro certosino di indagine storica.

Oltre il codice esiste un messaggio univoco: la ricerca del senso, qualcosa o qualcuno da cui tornare, il tentativo di salvezza dalla fragilità che ci fa girare in tondo senza mai farci sentire a casa. Le urla del tedesco, autoritario nell’animo, danno forma e ragione d’essere al più mite Attilio che sembra nascondere un animo irrequieto e ramingo dietro un profilo anarchico e libertario. Siamo in costante relazione con l’altro anche quando l’altro è un nostro acerrimo nemico e viaggia al nostro fianco. L’interazione forzata quanto improbabile di questi tre soldati smaschera il gioco di aspettative sociali e identità portando a chiedersi “se chi hai attorno non riconosce in te ciò che credi di essere, chi accidenti diventi?”.

Se sei in movimento diventi un bersaglio difficile

La terra, il cielo, i corvi” è una declinazione ricercatissima di ciò che rappresenta il sentirsi a casa.
Cos’è casa? E’ un luogo, una persona, un suono o un’abitudine?

Casa sono forse anche le ragioni che ci spingono ad andare via e che ci fanno correre il rischio di perderci. La poesia della ricerca di una ragione per cui vivere convive con la più sottile volontà di completare una missione di vita.

In mezzo alle crudeltà della guerra dove tutto sembra aver perso valore, è facile non riuscire ad ascoltare le viscere che ci indicano la direzione giusta da seguire. Non importa se scappiamo dall’oppressione della routine o da un nemico creato a tavolino o se, contro ogni aspettativa, corriamo verso ciò che ci rende schiavi e infelici.

Alla fine ognuno di noi ha una reale possibilità di redenzione, un’ultima possibilità di ascolto del vento che ci indica la direzione giusta da seguire e sta a noi, solo a noi, ascoltarlo e avere il coraggio di andare.

La terra, il cielo, i corvi
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