Il 25 febbraio, a Largo Venue ha avuto luogo la seconda data romana e l’ultima data del tour di Tutti Fenomeni, che ha portato in giro per l’Italia il suo ultimo album, Privilegio Raro, con una formazione prevalentemente a quattro, costituita da batteria (Francesco Aprili),chitarra (Giorgio Conte), piano e synth (Francesco Bellani).
Tutti Fenomeni: alla ricerca della sacralità attraverso l’ironia
Parlare di vita, di antidoto alla morte e di letteratura russa con la stessa leggerezza con cui si racconta una barzelletta. Una scenografia essenziale e poco teatrale, un live intimistico e puntuale, durato giusto il tempo di salire sul palco e diffondere il verbo. Un’aria di ironica sacralità, in cui le parole di Tutti Fenomeni non rifiutano le grandi narrazioni, ma le trasformano e le attualizzano, in un gioco di continui riferimenti letterari, cinematografici e musicali. Così Lermontov, Marcello Mastroianni e De Gregori fanno il loro ingresso a Largo Venue. In un mondo in cui tutto è stato già detto, Tutti Fenomeni ha inventato un nuovo linguaggio postmodernista in cui il citazionismo è tanto inevitabile quanto necessario alla rielaborazione e alla creazione di una nuova realtà musicale.
Un pop certamente intellettuale, rivolto ad un’audience che sa di esserlo. È stato quindi piacevolmente sorprendente trovare un pubblico per lo più giovane ed entusiasta, forse anche pretenzioso, ma
senza dubbio fanatico ed affezionato. A proposito di critica postmodernista, non è mancato un non troppo
velato rimprovero al panorama musicale italiano, popolato da cantanti di bell’aspetto, che nascondono la
polvere e che scrivono dischi brutti per piacere a tutti.
Tutti Fenomeni non fornisce alcuna risposta ai dilemmi esistenziali, anzi li alimenta, dando luogo ad un live ibrido
tra un concerto ed una di quelle lezioni di filosofia che segui distrattamente, scarabocchiando al lato del
quaderno, ma che alla fine, con poche e semplici parole ribaltano la tua visione del mondo. Senza quindi ergersi
su un piedistallo e diventare il nuovo profeta onniscente (cosa che sarebbe potuta facilmente accadere a causa
della natura quasi saccente di Privilegio Raro), Tutti Fenomeni è rimasto tremendamente umano e il live a
Largo Venue non è stato altro che un luogo di scambio tra comuni mortali, alla ricerca di un qualcosa di grande
ed immortale.