Vasco Brondi Live: la fame, la sete di vita, le chitarre distorte

Il nuovo tour di Vasco Brondi, che per due date si è fermato a Largo Venue a Roma, è un viaggio nelle distorsioni sonore ed umane del musicista, un percorso nel suo cammino fatto di oscurità desertiche e fuochi che accecano. Un live che brucia, ma illumina tutto.

E fare caso a quando siamo felici…

Viaggi minimi e labirinti complessi, percorsi per scalare un’altura che non arrivano mai a destinazione ma si fermano nella quiete di una radura illuminata da un fuoco che riscalda e non devasta. Un volo a caduta libera dall’alto che, mentre ci avviciniamo al suolo, ci permette di osservare il ciclo delle vite che risplende anche nelle cave più oscure.

Il live di Vasco Brondi è un percorso interiore in un’anima che cerca la pace nei tormenti e nelle tormente, un modo per guardare i propri volti segnati da cicatrici a forma di fulmine e pensare che rappresentino la traccia di ricordi scavati sulla pelle. Un concerto nel quale anima e corpi si uniscono in un abbraccio e una danza al crepitare di un fuoco intimo che brilla e illumina molto di più di quello che arde all’esterno. In sottofondo le distorsioni di città meccaniche e i rumori di una musica che sfonda le pareti e si mescola all’aria rarefatta. Destini generali, storie di ragazze che cercano di ricomporre il proprio essere con materiali fragili e preziosi, occhi radioattivi che con il proprio sguardo fanno crollare cieli sintetici.

E la pace, soprattutto quella con se stessi, che arriva con gli accordi di una chitarra acustica, quella che si fa spazio fra amori e altri disastri,

Un live che lascia la sensazione di un fuoco che illumina tutto, un incendio appiccato su spiagge deturpate che nel corso degli anni si è propagato ed è diventato un falò che per ora chiameremo felicità.

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