Venti repliche in quindici città e sold-out a raffica. Un successo clamoroso, quello di “Vedi caro”, la stand-up comedy scritta ed interpretata da Frad con il supporto sul palco di Claudia Vernier, che ora viene presentata a Largo Venue in una versione extended con la presenza di ospiti speciali come Ava Hangar e Narciso (che presenterà anche il suo ultimo singolo “Stringimi forte”). Il testo rappresenta una riflessione sui privilegi e cerca di decostruire i luoghi comuni, da quelli più diffusi a quelli più celati ed intimi.
“Vedi caro” è uno spazio intellettualmente e fisicamente safe, nel quale vengono messi alla berlina soprattutto i privilegi dei maschi cishet. “Vedi Caro fa ridere anche perché prende di mira questi soggetti che sono apparentemente intoccabili – ci racconta Frad -. Si tratta di una risata liberatoria perché non è facile trovare luoghi nei quali è possibile ironizzare su queste cose e sfogarsi e liberarsi”.
“Fa ridere ma fa anche riflettere” è un’espressione iper-abusata, che spesso la stessa Frad si sente rivolgere proprio dai maschi cishet alla fine dello spettacolo e sulla quale ha avuto occasione di ironizzare dal palco: “Li mortacci vostri! Perché devo arrivare io a farvi riflettere, che non sono nessuno? E se devo arrivare io a farvi riflettere vuol dire che voi tutte le voci delle femministe in questi decenni non le avete ascoltate. Che vi leggete? Bukowski?”.
“Vedi Caro”, però, può anche essere l’occasione per fare un passo in avanti, per riflettere “veramente” sulla propria condizione. “Per un maschio cishet vedere questo spettacolo potrebbe rappresentare un momento per mettersi in discussione, per decostruire e comprendere come faccia parte di una categoria privilegiata”.
E questa stand-up è stata anche l’occasione per Frad di superare le proprie paure, per uscire dalla comfort zone dei fumetti e dare una profondità politica in carne ed ossa alle proprie riflessioni. “Rispetto ai fumetti mi sento molto più esposta, perché qui ci metto la faccia ed il corpo e sto davanti ad un pubblico reale che non è quello di Instagram. Tutto questo mi ha fatto paura, mi sono chiesta se ce l’avrei fatta. Si è trattato di un modo di mettermi in discussione affrontando temi fortemente politici e proprio per questo necessari”.