PIERRE HUYGHE | HUMAN MASK, 2014

Siamo all’indomani del disastro di Fukushima, in un ristorante vuoto circondato dal paesaggio devastato della zona radioattiva interdetta. Qui una scimmia abbandonata a sé stessa, indossa una maschera con fattezze umane, ed esegue i compiti per cui è stata addestrata. La maschera ricorda lo stereotipo delle giovani donne del teatro Noh o il volto degli androidi. L’animale che la indossa potrebbe essere visto come un personaggio, ma non imita nessun comportamento o ruolo umano. A tratti la scimmia diventa inattiva, incline, sembra, alla noia o all’ansia. Il suo comportamento oscilla tra condizionamento e istinto, tra necessità e contingenza.

Le opere di Pierre Huyghe si presentano come un continuum tra una varietà di forme di vita intelligenti e materia che si modifica ed evolve. Sono ambienti immersivi, non determinati e in continua evoluzione. Sono luoghi della possibilità, dell’eccesso di finzione, indeterminati e indifferenti a categorie e testimoni.

Da diversi anni i lavori di Pierre Huyghe indagano le alternative alla prospettiva antropocentrica. L’effetto, per gli spettatori, è di non essere sempre previsti, come in Untilled (Documenta 13, 2012) e in questo Untitled (Human Mask) (2014). Nato a Parigi, Pierre Huyghe vive e lavora a New York. Il suo lavoro è conosciuto a livello internazionale e presentato in varie esposizioni in tutto il mondo. Ha ricevuto numerosi premi, tra cui: Nasher Sculpture Prize (2017), Smithsonian Museum’s Contemporary Artist Award (2010).

Tra le esposizioni più recenti: “UUmwelt”, Serpentine Gallery, London (2018); “The Roof Garden”, Metropolitan Museum, New York (2015). Dal 2012 al 2014 una sua retrospettiva ha viaggiato dal Centre Pompidou (Parigi) al Ludwig Museum (Germania) al Los Angeles County Museum of Art (USA). Di recente è stato nominato direttore artistico di Okayama Art Summit 2019.

dal 24 al 27 giugno dalle ore 17.00 alle 24.00
dal 29 giugno al 22 agosto dalle ore 11.00 alle 20.00