Spettacolo “Larsen C” di Christos Papadopoulos

Con Elvedon (REf2016) e Opus (REf2018) il coreografo greco Christos Papadopulos ci ha lasciato entrare nel suo universo minimalista, apparentemente geometrico e ingannevolmente semplice. Apparenza e inganno sono i due cardini intorno ai quali si anima il suo lavoro assieme all’esplorazione della trasformazione degli stati del corpo. Uno stravolgimento capace di generare molteplici livelli di significato ed esperienze percettive indimenticabili. Le sue coreografie sono materializzazioni di eventi incorporei come lo scorrere del tempo o metafore di processi naturali come l’erosione del suolo. Larsen C alza ulteriormente la posta in gioco. L’alterazione di un movimento corporeo, il cambio del suono o della luce in un set può ribaltare la percezione di ciò che vediamo? Papadopoulos spinge oltre ai limiti la sua ricerca sugli stati di transizione e sul passaggio da intuizione ad azione. Si sofferma sull’ingannevolezza del nostro percepire, mostrandoci come ogni punto di vista sia, in fondo, nient’altro che un “gioco mentale”.

Christos Papadopoulos – Nato in Grecia nel 1976, ha studiato Danza e Coreografia alla “School for New Dance Development” di Amsterdam. Ha frequentato il Teatro all’Accademia d’Arte drammatica Nazionale greca e Scienze Politiche all’Università Panteion di Atene. Ha collaborato, in qualità di ballerino, con: Noema Dance Company (Germania), WEGO Company (Danimarca), Dimitris Papaioannou, Ria Higler, Robert Stein. Mentre, come coreografo, ha lavorato con: Thomas Moschopoulos, Vasilis Nikolaidis, Saskia van de Heur, Maike van de Drift. Ha partecipato alla realizzazione delle coreografie delle cerimonie di apertura e chiusura dei Giochi Olimpici di Atene nel 2004.