La terza edizione di Nessun Dorma, il Festival organizzato per raccogliere fondi a favore della popolazione palestinese vittima di genocidio, si è trasformata in un mosaico di voci, presenze inattese e momenti struggenti, confermando il potere della musica quando diventa gesto politico e collettivo.
Il concerto, sold out già da settimane, ha visto alternarsi sul palco Ariete, Calibro 35, Emma Nolde, Eugenio in Via di Gioia, Fulminacci, Giovanni Truppi, Mai Mai Mai, Margherita Vicario, Marta Del Grandi, Peter White, Savana Funk, fino alla performance commovente del palestinese Tareq Abu Salameh.
I picchi emotivi ed emozionali sono arrivati da I Cani, che dopo nove anni di silenzio live, hanno regalato una versione straordinaria di “Io”, scatenando un’onda di commozione, estasi e incredulità. Una performance che ha ribadito come Niccolò Contessa sia un autore necessario per la sua capacità di guardare senza filtri la realtà e l’interiorità.
Subito dopo Brunori Sas, con la sua ironia tagliente, ha spiazzato e abbracciato il pubblico con poche parole: “Ci siamo fatti del bene a ritrovarci insieme.” Una frase che ha condensato lo spirito dell’intera serata: non solo raccogliere fondi, ma anche creare un tessuto di comunità.
Il ricavato dell’evento – al netto delle spese – sarà equamente diviso tra Medici Senza Frontiere, Medical Aid for Palestinians e Palestinian Red Crescent Society, tre organizzazioni che portano assistenza sanitaria a Gaza.
Sul piano visivo, l’illustrazione di Olimpia Zagnoli e la grafica di WetStudio hanno dato all’evento un’identità chiara, riconoscibile, in linea con la volontà degli organizzatori (DNA Concerti, Nur Al Habash, Panico Concerti, Petricore Sounds, con Falastin e Spaghetti Unplugged) di intrecciare estetica e attivismo.
Nessun Dorma ha ribadito che la musica può farsi presa di posizione. Che ritrovarsi insieme, in un tempo di isolamento e indifferenza, è già un atto di resiste




