Con la personale Come Fiori nel Cemento di David Romelli di Utól Ceramica racconta storie di esistenze resistenti, duttili ma granitiche. Indistruttibili.
Resistere aggrappati a un raggio di sole
“Resistere è anche adattarsi, reinventarsi, aggrappandosi alla speranza di un raggio di sole.” Così la miriade di fiori di ceramica creazione di David Romelli per Utól ceramiche, diventa una metafora potente per chi combatte battaglie silenziose, per chi cerca di far fronte alle difficoltà senza perdere la propria essenza. E la fonte di ispirazione è stata proprio la vita incredibile di Maria Piaz soprannominata la Mere de Pordoi, che in lingua ladina vuol dire la Madre del Pordoi, diventata un’icona d’altri tempi, simbolo di forza femminile e resilienza.

Nata alla fine dell’800 Maria Piaz cresce determinata e ribelle rispetto alle convenzioni del tempo: viene mandata, come era usanza, ad allevare bestiame nei masi tirolesi, da qui scapperà ben 7 volte. Si aggrega ad una compagnia filodrammatica e si reinventa teatrante, sebbene sia un’attività socialmente poco accettata per una donna, e per giunta vietata dalla Chiesa. Contro ogni regola Maria Piaz si separa per incompatibilità caratteriali dal marito. Nel 1902 sale al passo Pordoi con il padre e si innamora di quell’anfiteatro naturale attorniato da montagne meravigliose. È qui che inizia la sua carriera di albergatrice che la porterà ad essere tra le prime imprenditrici donne del tempo e pioniera del turismo in val di Fassa. All’età di 80 anni ebbe una grande idea: costruire la funivia che dal Passo Pordoi porta al Sasso Pordoi, quella che ad oggi resta una delle prime funivie delle Dolomiti.Maria Piaz la inaugurò con grande orgoglio nel 1963.
Questa è stata Maria Piaz, imprenditrice sempre all’avanguardia, donna coraggiosa e indomita, tutt’oggi esempio e riferimento per la gente e per le donne delle valli dolomitiche. Un fiore tra le nevi.