Sacro Rancore Ovunque Proteggi

Il rancore e la memoria, la rabbia e il desiderio di essere una parte sociale attiva, il disincanto e la consapevolezza. Mattia Tombolini con il suo “Sacro Rancore”, pubblicato da Momo Edizioni, racconta il suo percorso politico e di vita e il suo desiderio di essere elemento attivo di un percorso di miglioramento collettivo sia materiale sia esistenziale. Il libro sarà presentato alla Feltrinelli Appia giovedì 8 maggio.

La verità delle contraddizioni

Scegliere.

Di essere parte di qualcosa e non sentirsi un minuscolo ingranaggio schiacciato da una morsa.

Scegliere.

Una libertà che fa troppa paura, rispetto alla paura di non essere mai liberi.

Scegliere.

Di essere parte di un processo di costruzione di un’intelligenza collettiva e non di un comodo meccanismo di deprivazione della capacità critica.

Scegliere.

Se stessi e l’altro, la collettività nella propria individualità e l’individualità in un processo di collettivizzazione.

“Sacro Rancore”, di Mattia Tombolini, pubblicato da Momo Edizioni, è un “racconto di formazione in prima persona”, la rievocazione del percorso biografico dell’autore e della sua esperienza politica fra Centri Sociali, cultura attiva, delusioni, risate, nostalgie, rammarichi e, appunto, rancore. Il sentimento che dà il titolo al libro è soltanto un tassello del gigantesco puzzle umano che l’autore descrive, un mood emotivo che non si ferma a guardarsi allo specchio ma che fa da sprone alla necessità di spostare sempre più avanti il desiderio di cambiamento.

Mattia non si fa e non ci fa sconti, non stende un velo sul suo percorso all’interno dei Centri Sociali, non mette a tacere il suo senso critico, ma ci accompagna e ci mostra anche tutte le contraddizioni e le contraddittorietà di queste esperienze. “Questa logica è quella che, secondo me, ha definito quegli spazi come zone comfort incapaci di stare veramente dentro le contraddizioni. Perché le contraddizioni sono veramente difficili da affrontare e dopo un po’ uno non ce la fa più”. Ed è questa disarmante sincerità il cardine di “Sacro Rancore”. Un libro che non parla solo di Mattia, ma che racconta anche molti di noi. Arrabbiati e disillusi ma non arresi. “Ho sempre pensato che nel mondo ci fosse qualcosa di profondamente sbagliato e non ho mai capito cosa avrei dovuto fare e perché”. E con questo libro un po’ lo capiamo insieme: non dimenticare che il rancore è sacro, perché consente di mantenere vivo il ricordo di quello che è stato ed è uno dei cardini per guardare avanti senza scordare di portare alla luce quello che abbiamo lasciato alle nostre spalle.

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