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Di roccia, fuochi e avventure sotterranee
22 Settembre 2021 @ 08:00 – 14 Novembre 2021 @ 17:00
#extra MAXXI
I progetti fotografici di cinque autori, incaricati di fotografare cinque grandi opere infrastrutturali in tutto il mondo.
“Di roccia, fuochi e avventure sotterranee” è un’esposizione commissionate da Ghella, azienda specializzata in scavi in sotterraneo. Le 120 immagini in mostra sono state realizzate tra il 2019 e il 2020 in cinque cantieri tra Europa, Estremo Oriente e Oceania. Il percorso della mostra è introdotto dalle immagini storiche che documentano l’attività dell’azienda dalla fine dell’Ottocento fino agli anni Cinquanta. Le vedute delle città e dei cantieri si alternano a reperti archeologici, componenti di macchine escavatrici, mentre spettacolari esplosioni dialogano con foreste e formazioni rocciose. La struttura e la fisicità di spazi, macchinari e materiali da escavazione restituiscono la complessità dell’infrastruttura del cantiere e la sua natura in divenire.
Il lavoro di Fabio Barile sul tunnel ferroviario che collegherà Oslo a Ski, giustappone immagini di intricati sistemi naturali e artificiali, cantieri e nuove urbanizzazioni. Le fotografie di Andrea Botto sono realizzate nella galleria che unirà Italia e Austria sotto il passo del Brennero. Documentano l’attività del fuochino e culminano con la spettacolare esplosione del fronte di scavo. Le immagini di Marina Caneve della metropolitana che collegherà l’aeroporto di Atene al porto del Pireo, si interrogano sul rapporto tra città e memoria. Le fotografie di Alessandro Imbriaco evocano atmosfere riconducibili all’esplorazione spaziale. Ritraggono dettagli ripresi all’interno delle mastodontiche talpe meccaniche, utilizzate per realizzare i tunnel che corrono sotto la baia di Sydney. La sequenza di Francesco Neri della prima metropolitana sotterranea di Hanoi taglia visivamente la città. Ne restituisce la contrapposizione con il cantiere visto come una zona di conflitto e di sfida agli ambienti imprevisti ed organici della città.
a cura di Alessandro Dandini de Sylva
