Con I Am Not Okay With This Netflix manda a segno l’ennesimo colpo.
Una serie di immediato e facile successo che si preannuncia come la prima tappa di quella che diventerà una lunga saga.
Una ricetta vincente
Gli autori ed i creativi di Netflix conoscono perfettamente i gusti dei loro spettatori.
Con le risorse sconfinate di cui dispone il colosso dello streaming è facile confezionare a tavolino un prodotto dal sicuro successo.
Le strategie di marketing, poi, premiano sempre la fidelizzazione dell’utenza e quindi il panorama del pubblico viene sempre scrutato attentamente prima di lanciare nuove produzioni.
Con I Am Not Okay With This, Netflix ha voluto fare felice la fetta di pubblico più giovane, quella che ha decretato il successo di serie come The End of the F***ing World o Stranger Things. Serie già di culto e dall’indotto di merchandising consistente e altamente remunerativo.
E come fare ad inseguire i gusti del pubblico senza rischiare nulla?
Semplice: mettendo insieme Jonathan Entwistle, il regista di The End of the F***ing World, ed i produttori di Stranger Things.
Insieme per raccontare una storia tratta da un fumetto di Charles Forsman, già autore della graphic novel da cui era tratta la serie diretta da Entwistle.
Tutti i singoli elementi della nuova produzione sono quindi garanzia di successo.
Potranno mai combinarsi in un prodotto sgradito al grande pubblico? Non possono, e per questo I Am Not Okay With This ha già riscosso un enorme successo e dato vita a personaggi già di culto tra i teenagers.
Un gustoso concentrato
Questa nuova produzione è chiaramente figlia dello stesso padre di The End of the F***ing World. Gli universi dei rispettivi personaggi sono paralleli, i personaggi si muovono nello stesso contesto di provincia e poco importa che qui ci si trovi in Pennsylvania mentre Alyssa e James viaggiassero per le campagne inglesi.
Identica è anche l’età dei protagonisti, tutti adolescenti, e la tematica di fondo che muove i fili delle loro vite.
La protagonista di I Am Not Okay With This è Sydney, una diciassettenne, interpretata ottimamente da Sophia Lillis già reduce dal successo dei due capitoli di It.
Come tutti gli adolescenti Sydney è un concentrato di emozioni.
A quell’età i ragazzi ribollono di idee, passioni viscerali, reazioni scomposte. Sono mine vaganti pronte ad esplodere, perennemente in guerra con il mondo.
Sydney è la personificazione dei turbamenti adolescenziali, al punto da esplodere con poteri sovrannaturali quando prova emozioni forti e trascinanti. Poteri che non riesce a controllare, come un teen-ager non riesce a contenere le proprie pulsioni. Ed ovviamente i suoi poteri incontrollabili finiscono per metterla nei guai.
Nei 7 episodi di I Am Not Okay With This succedono molte cose.
Và dato merito agli autori di aver confezionato un prodotto dalla narrativa impeccabile, capace in meno di 3 ore di introdurre lo spettatore in un mondo vivo e credibile.
Nello stesso tempo in cui altre serie riescono a malapena ad introdurre i personaggi, Entwistle scolpisce personaggi complessi, riuscendo con maestria a mostrare tutte le facce dell’adolescenza.
Pur muovendosi nei confini degli stereotipi e dei clichè da high school americana, i personaggi di I Am Not Okay With This riescono comunque ad arrivare al pubblico grazie ad una caratterizzazione di ottimo livello.
C’è il brillante sfigato Stanley , impersonato da Wyatt Olef, che ha già fatto innamorare le adolescenti di tutto il mondo. C’è il quarterback belloccio della squadra di football e la bella Dina contesa non vi diremo tra chi.
Non aggiungeremo altro sulla trama o sui personaggi di I Am Not Okay With This, è talmente breve che lo spoiler sarebbe assicurato.
Resta da dire che la nuova produzione di Entwistle, al netto della scarsa originalità, si fa vedere volentieri e scorre veloce e leggera.
La durata brevissima della prima serie è solo un antipasto di quello che sarà, un’introduzione ad una seconda stagione che arriverà sicuramente ed anzi sarà necessaria per comprendere appieno il vero valore finale del prodotto.
La prima stagione di I Am Not Okay With This è solo un lungo, gradevolissimo, episodio pilota, speriamo che la serie non finisca per schiantarsi contro il muro della banalità e del già visto.