Le Dianime attraversano l’anima dell’ascoltatore con un sound che unisce rock ed elettronica. Il loro ultimo singolo “Oltre” è un invito ad usare la musica come stimolo e strumento per superare ogni tipo di barriera. Le abbiamo incontrate in occasione del loro live al Defrag di Roma
Nascondersi mostrandosi
“Non ho vissuto niente che ci lasciasse umani”, un verso secco ed apparentemente disperato che ha come contraltare una musica lieve, quasi malinconicamente spensierata. “Oltre”, il nuovo singolo della band abruzzese tutta al femminile Dianime presenta alla perfezione i due volti del gruppo, come due specchi che si riflettono a vicenda. L’ironia di Sara, Stefania e Cristina ha come contrappunto un sound intimo, lirico, che accarezza il rock e l’elettronica e non rinuncia ad echi shoegaze.
“Attraverso la musica cerchiamo di scoprire chi siamo – spiega Sara Berardinucci, cantante della band -. Ogni volta va sempre peggio perché ci perdiamo sempre di più, quindi in realtà in questa ricerca capiamo che non dobbiamo ricercare assolutamente niente”.
Un gruppo che ama nascondersi mostrandosi e che attraverso dipinge con la musica i propri mondi interiori. “Un singolo come ‘Oltre’, nasce da un’esperienza vissuta in prima persona da Sara – racconta la bassista Cristina Talanca -. Una situazione che l’ha costretta a fermarsi, a farsi delle domande e a darsi delle risposte. Si tratta di una canzone sull’andare oltre se stessi, sul mettersi alla prova vivendo quello che non si è mai vissuto”.
Una sfida con se stessi e con il mondo che può rivelarsi durissima, come spiega Sara: “È difficile mantenere il fatto di rimanere oltre, devi sempre avere lo stimolo che ti ha fatto andare oltre”.
DIANIME! Una nuova esclamazione
Musica e silenzi, rumore e vuoti da riempire. Stefania Ferrante, la chitarrista, è l’anima rock del gruppo: un’esplosione di energia sul palco che si trasforma in riflessione appena posa la chitarra nella custodia. “Siamo tre sognatrici, ma al tempo stesso siamo anche tre persone problematiche – spiega -. Il nostro canale di espressione è esclusivamente la musica. Credo che musica e silenzio spesso vadano a braccetto e siano, in molti casi, le migliori risposte possibile alle domande che ci poniamo”.
Il nome del gruppo ha un suono esclamativo, come quello delle anime che lo compongono e che attraverso la musica si ricompongono sul palco. “Cercavamo un nome che racchiudesse il nostro modo di vedere la musica – racconta Cristina -. Dianime potrebbe essere letto come Diamine, inizialmente questo confondere le cose poteva dare un po’ fastidio, adesso ci stiamo quasi affezionando. Magari potremmo aver scritto una nuova esclamazione che potrebbe essere che Dianime!”.