Hooverphonic: il dark side del pop

Luka Cruysberghs: “Amo i chiaroscuri”

Gli Hooverphonic sono un gruppo in continuo movimento, umano ed artistico. Il loro decimo disco, “Looking for stars”, ne è un esempio lampante. Il cambio di line-up con l’ingresso della diciassettenne Luka Cruisberghs li ha portati ad intraprendere un nuovo percorso musicale che spazia fra trip-hop, atmosfere cinematografiche e suggestioni pop. Un climax che non lascia punti di riferimento neanche nei testi che raccontano di amori sopravvalutati e distorsioni umane che rovinano la melodia di un rapporto perfetto.

Un album fatto di chiaroscuri, in bilico fra luci limpidissime e neri profondi, come spiega Luka: “In questo lavoro alcune canzoni hanno una melodia ‘quasi felice’ che è accompagnata da testi oscuri, mentre altre sono dark nell’atmosfera ma nascondono testi felici. Penso che questa forma di dualismo fra musica e parole sia veramente bella”. Una canzone dall’indole raffinatamente pop come “Romantic”, ad esempio, nasconde un’anima quasi cinica: “Don’t bribe me with roses, don’t be such a poser, don’t try to seduce me too. You’re likely ecstatic, I know I’ll regret it, if I don’t tell it straight to you, I’m not romantic”.

Allo stesso modo, se “Paranoid affair” descrive un universo cupo, contrappuntato dalla lentezza dei movimenti, “Looking for stars” rappresenta, nel suo vortice fra dark e white side, l’eterno conflitto fra libertà e conformismo. “Amo la musica dark, anche se non penso di essere una persona oscura – dice Luka -, è anche vero che amo i film dell’orrore, ma non sono dark, almeno credo…”.

Dal talent ai palchi di tutto il mondo

La storia di Luka Cruisberghs, e del suo ingresso nel gruppo al posto della precedente cantante Noémi Wolfs, è sorprendente. Ad appena sedici anni Luka ha trionfato in “The Voice of Flanders 2017”. Il suo coach nel programma era Alex Callier, leader e produttore degli Hooverphonic. Il passo dalla televisione ai palchi di tutto il mondo è stato brevissimo.

La cantante, grazie alla sua capacità vocale delicata ed espressiva, ha impresso il suo stile nelle nuove composizioni della band belga. “Partecipare a un talent show è stata una grande avventura, dalla quale ho imparato tantissimo – ricorda -. Ho incontrato gente con il mio stesso interesse per la musica. Si tratta, però, di una realtà molto differente rispetto a quella che vivo adesso con gli Hooverphonic: in uno show televisivo esegui soltanto una canzone a puntata, con la band, invece, devi lavorare su un’intera scaletta. Entrambe, però, sono esperienze meravigliose”.

La voce di Luka è riuscita immediatamente ad indossare alla perfezione i chiaroscuri della band, diventandone parte intima e fragile. Una voce che, citando “On and On”, cammina sul baratro del mondo, fino a provare dolore.

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