“Bella Ciao”, nella sua natura originaria, può essere considerata come un canto punk, un simbolo di rivolta contro il Potere, anzi contro tutti i poteri precostituiti. Un richiamo alla fraternità filtrato da una rabbia che si abbraccia alla tenerezza. Il Collettivo Collimare ha cercato di rappresentare quest’idea con una versione originalissima e sfuggente.
“Nel contesto attuale, il significato della parola “liberazione” può estendersi oltre il ricordo storico. Oltre alla commemorazione del passato, Liberazione è lottare insieme per ideali comuni e riconoscersi nelle nostre azioni di resistenza artistica, anche se piccole, perché sono quelle che ci fanno sentire noi stessi dentro una società che spesso non sostiene, non comprende e, a volte, non accetta quello che siamo/facciamo, una società che spesso ci chiede di uniformarci e conformarci a canoni prestabiliti, etichette perché la diversità e il pensiero critico sono spesso visti come una minaccia.
Libertà non è una conquista che matura col tempo, ma un atto di rivoluzione: nasce quando si ha il coraggio di rompere con ciò che opprime, non quando ci si adatta a ciò che rassicura.
(Collettivo ColliMare)