Il Canzoniere Grecanico Salentino: radici profonde

La musica come un ponte che avvicina due terre agli estremi opposti d’Italia. Radici profonde per una band di world music riconosciuta a livello mondiale che nonostante il successo conserva forte il legame con le tradizioni. Il concerto del Canzoniere Grecanico Salentino è la celebrazione della Terra.

Due terre una sola anima.

Sarà perché il Cilento sembra la versione aspra e montagnosa del loro Salento. Sarà perché a Trentinara si celebra il pane, nutrimento principe per il corpo, e la musica, per Mauro Durante e soci, è il vero cibo dell’anima, ma ormai dal 2011 il Canzoniere Grecanico Salentino, tra un concerto a Melbourne, New York e San Francisco, passando per la Royal Albert Hall di Londra, non perde l’occasione di fare tappa con il suo tour alla festa del pane di Trentinara

Una radice unica.

Oltre 40 anni fa, prima della moda della pizzica e della taranta, prima che il Salento diventasse una delle principali mete turistiche in Italia, prima che gente da tutto il mondo (ri)cominciasse a visitare quella penisola protesa ad oriente, nasceva il Canzoniere Grecanico Salentino. Nasceva dal desiderio di raccontare delle storie, di narrare la cultura e le tradizioni, le leggende di una terra complessa e stratificata dalle influenze e dalle impronte che varie culture vi hanno impresso. L’orgoglio e la consapevolezza di questa complessità ha da sempre connotato la musica del primo gruppo di musica popolare salentino che ha portato il proprio messaggio in giro per il mondo. Perché anche se le lingue, i dialetti, sono diversi l’attaccamento alle proprie radici, l’amore per la terra, l’autenticità nel racconto sono messaggi universali che attraverso la musica toccano l’animo del pubblico a qualunque latitudine.

E così il violino di Mauro Durante tesse trame che si legano alla gente, trame che i fiati di Giulio Bianco, le chitarre di Emanuele Licci e l’organetto di Massimiliano Morabito colorano del blu del mare, del verde degli alberi e del rosso della terra, terra battuta, sollevata e scossa dai tamburelli di Giancarlo Paglialunga su cui danza la voce di Alessia Tondo e balla Silvia Perrone.

La musica del Canzoniere Grecanico Salentino come un ponte avvicina i mari, spiana le montagne come un’onda su cui il pubblico galleggia e si lascia cullare.

Le nenie in dialetto della Grecìa, le più scalmanate tarante contagiano il pubblico che non resiste e balla, in un rito al confine tra il sacro ed il profano, per esorcizzare la banalità del quotidiano, la superficialità che ammanta la vita di ogni giorno e buona parte della produzione musicale moderna. La musica del Canzoniere Grecanico Salentino invece è quasi solida. Te la puoi sentire addosso morbida e vellutata ma intimamente trascinante, ti possiede e ti pizzica come il veleno della taranta e allo stesso tempo ti cura dai mali interiori. La musica “popolare” del gruppo salentino, pur ricercata, raffinata, riconosciuta e premiata come la migliore world music del pianeta resta autentica e vera, come la loro terra.

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