Mercedes: l’opera di Daniel Cuello trionfa al Micheluzzi

La graphic novel realizzata da Daniel Cuello per Bao Publishing è una riflessione originalissima e dolente sulla responsabilità, sui sensi di colpa, sul divino e sulla libertà. La protagonista, Mercedes, è la donna più potente del mondo, in grado di affermare la propria libertà contro tutti e contro tutto. Fino a precipitare agli inferi del potere. Il fumetto si è aggiudicato il prestigiosissimo premio Micheluzzi

Mercedes: una riflessione sulla paura e sull’ignoranza

I sensi di colpa come un carico di valigie che, pur abbandonate durante il percorso, continuano a fagocitare l’intero viaggio. Occupano spazi, diventano merce di scambio, abbattono distanze, creano muri, allargano i confini. Mercedes, l’ultima graphic novel di Daniel Cuello realizzata per Bao Publishing è una riflessione dolente e senza filtri sul potere, il senso di responsabilità, la morte, la vita e la libertà.

Mercedes

La prima versione della copertina regular di Mercedes

Mercedes è, o meglio ha creduto di essere, la donna più potente del mondo. Ha esercitato un potere cieco, senza scrupoli, avvelenando foreste, causando devastazioni, finanziando conflitti.

Eppure, da grande burattinaia ha scoperto di essere in realtà, soltanto un enorme burattino nel grande schema che fagocita il mondo. Mercedes, però, è un passero che non è in grado di volare con lo stormo, ma vuole da sola essere stormo. La sua discesa negli inferi del potere, infatti, diventa anche una scalata verso una libertà che per la prima volta si rivela consapevole. Necessaria. Vitale.

Mercedes è, soprattutto, una riflessione attualissima sulle dinamiche del potere e sugli ingranaggi che portano il mondo ad avvolgersi su se stesso per proteggersi e farsi da scudo. “Paura e ignoranza. Due parole neutre, non indicano di cosa dobbiamo avere paura o cosa ignoriamo. Il meccanismo innescato da quelle due parole si ripete ogni volta con sorprendenti similitudini”.

E Mercedes ha creato un impero con queste parole, un regno che l’ha portata a chiamare il pontefice “Papy” e ad essere acclamata per le facili risposte che consentivano alla gente di nascondere sotto un manto di sabbia la propria ignoranza. Un’ignoranza, consapevole ma nascosta, che innesca un gioco di scatole cinesi e permette di mitigare la paura.

E Mercedes è stata la “pusher” che ha venduto a un pianeta tossico la sua dose letale, che ha iniettato nelle vene della gente una dose di ignoranza e paura in grado di renderlo il fantasma desolato di se stesso.

Mercedes
Mercedes Daniel Cuello

Mercedes non si arrende

La graphic novel di Daniel Cuello è una riflessione senza filtri su ogni forma di potere, su ogni ostacolo alla libertà individuale e collettiva, privata e pubblica. Dinamiche che Mercedes conosce bene e che proprio per questo può colpire, scuotere, ferire.
Come una spina conficcata nel cuore nero del mondo. Nessuno è risparmiato nel corso del suo viaggio al centro del male: dal papa, alla politica, dagli eserciti, alle grandi industrie.

Mercedes è l’alfa e l’omega di se stessa e del mondo e proprio per questo non accetta nessun controllo, neanche quello divino che diventa “una tenera carezza inventata per lenire il dolore di chi non ha la forza di parare i pugni della vita”. Daniel Cuello realizza con questa graphic novel un lucidissimo atto di denuncia contro le strutture e gli schemi del potere. Un’opera che ha una potenza, un respiro e un’umana consapevolezza quasi dostoevskiana.

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Un’immagine di Mercedes tratta dal sito danielcuello.com

Mercedes è anche una fuga verso la libertà, una libertà che è pura percezione, che diventa un parametro vitale personale ed intimo. “Libertà è poter agire invece di chiudere gli occhi”. E Mercedes non chiude gli occhi, li spalanca, li strabuzza. Per osservare come ha trasformato il mondo, per guardare come è possibile essere se stessi. Anche per un attimo, anche per una vignetta. Ed abbracciarsi. Per la prima volta nella vita. Perché se è vero che “siamo solo atomi e ricordi” è anche vero che dobbiamo far pace con noi stessi per comporre questo fragile equilibrio di fisica e memoria.

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