Fast Animals And Slow Kids: alla ricerca di un domani

Il nuovo album dei Fast Animals And Slow Kids – “È già domani prodotto dagli stessi Fask e da Matteo Cantaluppi e pubblicato da Woodworm in licenza esclusiva per Believe – è una matura riflessione introspettiva sullo scorrere del tempo e sulla necessità di fare i conti con gli specchi che riflettono i nostri volti. Il disco, che alterna ballate distorte a classici pezzi elettrici, rappresenta un trait d’union fra i primi lavori della band e il recente “Animali notturni”

Fast Animals And Slow Kids: la paura di tuffarsi e non volare

Una pioggia che dà inizio ad ogni cosa e che rappresenta la conclusione di tutto. Gocce che attraversano storie perse nel tempo alla ricerca di nuovo tempo e spazio. Storie di paure ancestrali, di tuffi nel vuoto in attesa di un battito di ali o dello schianto, di bordi di un vulcano da percorrere con le piante dei piedi scarnificate, di anni che corrono veloci senza che i giorni ed i minuti se ne accorgano.

“È già domani”, il nuovo disco dei Fast Animals and Slow Kids, è un riflessione sul tempo e sul vuoto, sulla crescita e sulla ricerca di un luogo di approdo. Lo scrosciare della pioggia introduce il primo brano “È già domani” e bagna l’ultima canzone della tracklist “È già domani ora”, annodando le trame dell’album e avvolgendo tutte le storie con la malinconia di chi osserva la realtà attraverso un vetro bagnato.

L’album a livello di scrittura è probabilmente l’opera più matura ed intimamente dolente dei Fask. “Gli ultimi due anni sono stati un periodo forzatamente riflessivo e visto che la musica ci cura tutti, abbiamo deciso di mettere dentro a questo disco tutto – ha raccontato la band all’Ansa -. Tutto: dai momenti più belli a quelli più bui, anche per esorcizzarli, cristallizzarli e far uscire da noi anche quella quantità di dolore che non riuscivamo a gestire”.

I Fask in concerto all’Auditorium di Roma con il Tour acustico “Dammi più tempo”

Un dolore condiviso che diventa il punto di partenza per una rinascita, un nuovo percorso alla ricerca del proprio tempo. Senza nessun preconcetto, con il tentativo di ingoiare il flusso dei rimpianti (“È già domani ora. Io non ho nulla da rimpiangere, eppure non riesco a smettere” da “È già domani ora”) e la forza di non rassegnarsi alla propria condizione e continuare ancora a farsi domande (“Ognuno ha il suo posto e allora il mio dov’è?” da ” È già domani”).

I Fast Animals And Slow Kids realizzano così un disco che non rappresenta un’entità astratta ed isolata, ma si apre all’esterno, cerca un dialogo con gli altri attraverso la condivisione dei propri nervi scoperti, delle proprie paure. La band si racconta in prima persona (“Guardaci noi siamo in vendita, credici per sempre giovani. Deboli troviamo un modo per non perderci più. Il mondo come vuoi tu” da “In vendita”), non si fa sconti, non si perdona gli errori del passato, ma cerca di farsi ancora spazio in un tempo che alterna stop improvvisi a discese rovinose senza ali.

Un percorso complesso e sofferto. L’unico possibile per fare i conti con se stessi e con la musica. Perché “una cosa è certa è che non puoi piacerti, se non sul bordo di un vulcano”.

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