La capacità di creare una realtà attraverso il racconto e il potere formativo di una storia. “Il Contastorie”, la nuova graphic novel di Teresa Radice e Stefano Turconi pubblicata da Bao Publishing, è un racconto di formazione a fumetti, una delicata indagine sul passaggio dall’infanzia all’adolescenza e sul valore dell’immaginazione
Raccontami una storia, mostrami il mondo
Parole per visitare luoghi lontanissimi, sconosciuti persino all’immaginazione.
Cartoline che raccontano viaggi lunghissimi, percorsi misteriosi e spazi da costruire attraverso un’immagine.
E le storie, quelle che aiutano a dormire e confortano le paure, quelle che aprono spazi e fanno volare nello spazio, quelle che non hanno confini e frontiere e possono essere raccontate a brevissima distanza o riecheggiano da continenti sconosciuti.
Noi siamo le storie che raccontiamo, ma soprattutto quelle che ascoltiamo ed abbiamo ascoltato, quelle che sono diventate il nostro secondo patrimonio genetico. E questo potere infinito ed assoluto è il tema de “Il Contastorie”, la nuova graphic novel marchiata Bao realizzata dalla “coppia delle meraviglie” Teresa Radice e Stefano Turconi.
I due autori accompagnano, con tratti delicati come una carezza, Pedro nel suo viaggio al fianco del fratello maggiore Cent. Un viaggio durante il quale il bambino scoprirà il mondo, ma vedrà distruggere le proprie certezze. E come Dorothy nel Mago di Oz, userà gli unici due poteri a sua disposizione, l’amore e l’immaginazione, per attraversare e ricostruire la realtà. “Il Contastorie” è un vero romanzo di formazione, una stretta di mano che accompagna il lettore in un percorso di scoperta e nascita, di commozione e sogno. Un percorso denso di delusioni e paure, ma reso più confortevole dal potere della fantasia. E come Pedro cresce e matura ogni pagina, lo facciamo anche noi. E dopo la parola “Fine” ci rendiamo conto di essere più ricchi, perché abbiamo un’altra storia da raccontare.