Leyla: rap, femminismo e consapevolezza

Rime per sfondare tutte le porte e le barriere. La consapevolezza della necessità di “studiare” il senso profondo della parole per non deviarne l’uso. Leyla è la “next big thing” del rap italiano. Il suo singolo, “Parabellum”, anticipa l’uscita del suo album “Viva” che verrà pubblicato per Honiro il 16 ottobre.

Leyla: “Dobbiamo sfondare tantissime porte”

“Prendiamo la porta a calci fino a quando finalmente non saremo entrati”. E non solo porte, ma anche muri, barriere fisiche, mentali e linguistiche. Steccati edificati sull’ignoranza, sulla necessità auto-imposta di (in)seguire trend, di incanalare le parole in argini che rischiano di sommergerle e soffocarle. Una “guerra morale” che va combattuta attraverso lo studio, la determinazione e la consapevolezza. Leyla con “Parabellum”, il singolo pubblicato per Honiro che anticipa l’album “Viva” in uscita il 16 ottobre, indossa una corazza fatta di giochi di parole, di flow che alternano aggressività e coscienza, grinta e risolutezza.

Leyla
Leyla – Parabellum

“Bisogna sfondare tantissime porte, soprattutto la propria – ci racconta -. Io in primis per tantissimo tempo mi sono costruita un muro intorno e ho dovuto cominciare a sfondare quello”. E il maglio per distruggere questo muro sono le parole, la libertà che queste consentono e concedono e al tempo stesso il rispetto del loro significato profondo.

Parabellum, para Parabellum

spari in testa è Para, Parabellum

mani in faccia è Para, Parabellum

Para, Parabellum

Leyla

Leyla si prepara per questa guerra, indossa questa armatura per proteggere la propria anima fragile. “Quando ho iniziato a scrivere ‘Parabellum’ non mi sono posta vincoli, ha deciso di giocare con le parole, avevo voglia di realizzare qualcosa che raccontasse il lato difficile dell’essere artista. Quando si parla di musica non si guarda mai a quello che c’è dietro, come la competizione. Le anime fragili devono proteggersi costruendosi addosso una corazza”.

Sono femminista perché ho studiato

I testi di Leyla sono una “dichiarazione di guerra” non solo contro tutti i conformismi, ma anche contro quelle aberrazioni che portano a svuotare il senso di una parola per alterarlo, confonderlo, trasformarlo in un’accezione negativa. Leyla non esita a definirsi “femminista” e cerca di scavare nel cuore di questo termine. “Il valore di una parola si ricostruisce studiando. Quando si parla di femminismo è fondamentale capire di cosa si tratti. Non posso avere paura di dire ‘sono femminista’, perché ho studiato per capire il reale valore di questo termine e tutte le sue implicazioni. Spesso questa parola viene usata male, moltissime donne la utilizzano come espediente. Bisogna capire dove si ferma l’intenzione e fare in modo che questo concetto ci rappresenti effettivamente”.

Il video di Parabellum

Parole che spesso fanno rumore, parole da rispettare e ricostruire. Un frastuono sono indispensabile per non galleggiare in una dimensione svuotata di senso. “Senza il rumore non si potrebbe vivere, un mondo in silenzio fa paura”

Altre storie
Pierpaolo Capovilla, Giulio Pantalei e Andrea Ruggierio: La potenza della poesia partigiana