Rettore e Ditonellapiaga a Sanremo se ne sbattono delle suore e della morale

Bianco e nero che si incrociano e confondono. Due voci che si sovrappongono ed uniscono in un ritornello secco, sexy e diretto. La “Chimica” di Rettore e Ditonellapiaga travolge il palco di Sanremo con un mix di spudoratezza, grinta ed eleganza. Un brano electro pop ballabile, senza compromessi, che invita a superare i cliché perché “delle suore me ne sbatto totalmente e non mi fare la morale”. Ed è proprio in questa frase, al centro di molte critiche pre-festival, il cuore pulsante della canzone. “Chimica” è riconoscersi nell’altro ad un primo sguardo, con un cuore pulsante che spinge il sangue come una Ferrari e libera da ogni inibizione, indotta o autoindotta.

E la chimica è evidente anche in questo inedito duo. Se Ditonellapiaga con il suo timbro capace di spaziare fra pop, soul e funky è la colonna portante del brano, Rettore con la sua grinta ha il merito di dare una sterzata al ritornello e far diventare il brano una potenziale hit radiofonica.

“Chimica è una canzone che ho buttato giù io e partendo da un arpeggio ho immaginato di attingere ad un’artista come Donatella – ha spiegato Ditonellapiaga -. Quando i miei produttori e l’etichetta l’hanno sentita hanno colto subito il riferimento e si è deciso di provare a contattarla e lei ha subito accettato. Lei è stata un’apripista della trasgressione attraverso la musica”.

Ad accomunare Rettore e Ditonellapiaga c’è anche l’urgenza nel sentirsi “libere”. “Io sono libera dentro – dice Rettore – e non mi pongo alcun problema se questa libertà può dare fastidio a qualcuno”. Perché anche la libertà è una questione di chimica.

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