Un singolo che rappresenta il primo passo di un nuovo percorso senza dimenticare le proprie radici. Mediterraneo, al secolo Alessandro Casali, pubblica “Italia”, un brano dolce-amaro realizzato per Zefiro con Island Records/Universal Music Italia, che sembra un ritorno dopo una fuga, la dolce tregua che segue un perdono.
Una dichiarazione d’amore senza sconti
Una moka sul fuoco che si mescola con il rumore di una Ferrari bianca che rompe il muro del suono. Un vestito bianco come spuma del mare che con le sue forme morbide diventa un’onda che culla un traghetto destinato a non approdare più ad un porto. La vertigine della malinconia per il ritorno dopo una fuga o per una fuga che non ammette ritorno. Una versione 3.0 del canto di Toto Cutugno che restituisce non solo l’aspetto più folkloristico, ma anche le sfumature più malinconiche e nostalgiche del rapporto con la propria terra.
Una poesia iniziata sul marmo e poi finita la vento, che vola leggera come la brezza che rinfresca dopo una giornata desertica. Mediterraneo riprende e modernizza gli stereotipi musicali italiani, dal mandolino al violino e li rende colonna sonora strettamente contemporanea della celebrazione di una bellezza nostalgica ma non decadente. E nel suo “ne voglio ancora un po’, delle tue scuse per uno sbaglio” c’è l’ammissione di un amore che supera ogni difficoltà, di una passione che si perde nel tempo perché diventa essa stessa tempo e spazio.