Italian singer Diodato celebrates on stage after winning the 70th Sanremo Italian Song Festival, Sanremo, Italy, 08 February 2020. The festival runs from 04 to 08 February. ANSA/ETTORE FERRARI

Un anno, 75 pagine, 15 capitoli e 8 allegati dopo

Italian singer Diodato celebrates on stage after winning the 70th Sanremo Italian Song Festival, Sanremo, Italy, 08 February 2020. The festival runs from 04 to 08 February. ANSA/ETTORE FERRARI

Oggi del 2020 iniziò Sanremo.

Quello in cui vinse Diodato.

Quello in cui tutti cominciarono a sentire che la parola “Rumore”, a noi tanto cara, poteva essere anche un punto di partenza.

Poi silenzio

All’inizio un silenzio impaurito, quell’attraversare i giorni in punta di piedi, quasi come se il rumore che rivelava la vita avesse aizzato questo nemico invisibile contro di noi.

Poi una necessità di vita e di speranza che, nella forma più semplice, quella della retorica prestazionale, ci voleva motivati e motivatori a sventolare arcobaleni dai balconi perché “somewhere over the rainbow” ci sembrava la più sensata delle posizioni in cui collocare un “dopo”.

Poi silenzio

E quindi la necessità di supereroi da corsia, di guerre da combattere e vincere. Vincere.

Vincere una guerra. Vincere una sfida, vincere contro i runner, gli anziani in fila ai supermarket, vincere contro i bambini che possono passeggiare, contro chi supera i 250 metri, chi al supermercato va dieci volte al giorno, chi passa il confine regionale, chi fa shopping a Natale o le file nei centri commerciali.

Vincere contro qualcuno.

Poi silenzio

E ancora silenzio.

Silenzio che non è il contrario di rumore.

Forse è proprio il più assordante dei suoni il silenzio. Il contrario è la quiete, quella che tanti confondono con silenzio.

Poi i colori

Quelli delle regioni, dell’arcobaleno sbiadito sui balconi. I colori delle luci del palco spente.

I colori dei Fiori di Sanremo che hanno sempre anticipato la primavera annuale del mercato musicale.

Poi le navi da crociera

Quelle che avrebbero ospitato un silenzioso pubblico da festival per una quarantena di lusso.

Poi i figuranti

Sanremo, Festival della Canzone Italiana alla ricerca di coppie di conviventi che sarebbero stati ingaggiati per figurare come pubblico durante serate del festival nel Teatro Ariston.

Poi 75 pagine, 15 capitoli e 8 allegati.

La lunghezza del Documento Redatto dalla Rai sul protocollo anti-Covid da osservare rigorosamente.

Dove si spiega per filo e per segno come i corpi potranno vivere il Festival della canzone italiana in questa Pandemic edition.

Solo gli addetti ai lavori.

Che sia il momento buono per guardare con attenzione a quanto lavoro c’è nei teatri.

Quanti professionisti costretti al silenzio hanno maneggiato una quiete straordinaria nell’incertezza di un dopo.

Quanta professionalità c’è dentro, sopra, dietro ai lati del palco.

Quanta.

Tutta quella che facciamo finta di non sentire dietro ogni porta di cinema, club, palazzetto o teatro serrato.

Quanta forza per armarsi di quiete senza nessun arcobaleno dietro il quale lanciare il “dopo” che, ad oggi non ha ancora un “quando” o un “come”.

Questo, siamo sicuri, sarà il più rumoroso dei Festival di Sanremo mai visti.

Perché Sanremo è Sanremo, e 75 pagine, 15 capitoli e 8 allegati di protocollo Rai per il covid19 potrebbero essere un ottimo punto di partenza per immaginare le riaperture che stiamo aspettando.

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