Il Festival di SanRoma 2020 ha fatto fare un passo avanti alla musica ed agli artisti.
Una festa in cui la libertà creativa, la passione, la musica sono tornati il centro intorno a cui far ruotare tutto. Senza distinzioni, senza filtri.
Una musica può fare
Diana Tejera è la mente, il braccio e l’anima dietro il Festival di SanRoma 2020. E’ lei che ha avuto l’idea di dimostrare che un’altra concezione del vivere in musica è possibile.
Niente scalinate, ospiti internazionali o scongelati alla bisogna, niente monologhi. Nessuna barricata da abbattere fintamente a parole, nessun compromesso per rimediare a visioni arcaiche sul ruolo delle donne e delle artiste. Semplicemente musica.
Quella autentica, cantautorale, corale. Una festa in cui la distinzione di genere non esiste.
Tutti gli artisti sul palco, donne e uomini che fossero, si sono uniti in una rivendicazione comune. Senza prevaricazioni o supposte superiorità.
Per affermare che l’uguaglianza e la parità di genere sono temi decisivi per un paese che si reputa civile. Per dimostrare che le parole non bastano a cambiare visioni o a sovvertire l’ordine costituito se non sono seguite dai fatti. Per ricordare che non è sufficiente dare un microfono ad una donna e farla parlare per 10 minuti per emanciparla.
Che non è un mazzo di fiori ad assolvere dal peccato dell’arretratezza.
Per questo nel cuore di Roma, sulla barca del Lian Club la dignità si è ripresa il suo spazio.
Un controfestival senza contro
Sanroma 2020 è un controfestival con nessun contrasto.
Una festa fluida in cui la conduttrice Alessandra Carrillo è vestita da uomo ed il conduttore, Marcello Albanesi, da donna.
I generi ed i ruoli si ribaltano perché non esistono.
17 donne e 7 uomini, con numeri opposti a quelli del festival RAI, si sono uniti in collaborazioni improvvisate, prestandosi a vicenda la passione per la musica. Condividendo palco, strumenti, suonando l’uno per l’altra e viceversa.
Un’osmosi perenne di amore.
Al Lian Club si sono esibiti Mimosa Campironi, Nathalie, BandaJorona, Lavinia Mancusi, Livia Ferri, Lamine, Pilar, Diana Tejera, Barbara Eramo, Monica Fabrizio, Vanessa Cremaschi, Alice Clarini con Annalisa Baldi e Rebecca Palazzolo, Alice Pelle, Leda, Francesca De Fazi, Sarah Biacchi, Diamante, Bea Sanjust, Rame (Matteo Brescia), Sampaolo, Valerio Sanzotta, Luca Guidi.
La giuria composta dalla presidente Grazia Di Michele, Elena Tenga, Alessia Giovannini e Roberta Calandra avrebbe anche dovuto scegliere l’artista migliore a cui assegnare il premio finale: la realizzazione di un videoclip da parte della Mujeres del cinema.
Durante la serata però è apparso chiaro che premiare solo un’artista sarebbe stato in contrasto con il clima di unione della serata e quindi si è deciso che tutti i partecipanti si uniranno in una collaborazione, realizzando una canzone ed un videoclip unico.
Solo simbolicamente la giuria ha decretato vincitrice Alice Pelle, a cui è stata consegnata una maglietta di SanRoma con l’illustrazione di Marta Cavicchioni.
Questi sono i fatti con cui SanRoma 2020 ha dimostrato che i muri e le barriere non esistono. Che le parole non devono più servire ma finchè serviranno non saranno mai abbastanza.